Ben ritrovati cari amici. Pensavate fossi sparita dalla blogsfera, vero?
Ed invece eccomi imperterrita a ridar forma ai miei sogni. Il periodo di pausa non è passato invano. Sono stata impegnata a finire una parte considerevole della mia vita. E' finalmente arrivata la laurea! Tanti dubbi hanno preceduto l'evento e altrettante incertezze si susseguono da quel giorno.
Ma se come qualcuno ha detto che "è dai dubbi che nascono le idee più interessanti" (De Carlo), è pur vero che il caos deve in qualche modo essere ottimizzato, diviso in categorie.
Così ho iniziato la mia opera di riordino mentale. Innanzitutto ho diviso i sogni in due grosse categorie: "realizzabili" e "non realizzabili", poi ho suddiviso quelli realizzabili in "progetti di breve o lunga durata".
Qualcuno molto più pratico di me potrebbe suggerirmi di eliminare la categoria dei sogni irrealizzabili per dar spazio al resto. Io decido di tenerli serbati nel mio cuore perché son quelli che rendono interessanti il susseguirsi dei giorni. Voi non trovate?
Mi son detta che il primo dei miei progetti, quello che ho messo su tanti post sparsi qua e là, devo segnarmelo come imperativo categorico.
Qual è? Beh la RICERCA DELLA FELICITA', naturalmente!
E' un lavoro vero e proprio, duro, ma anche tanto entusiasmante.
Quindi per non perdermi troppo in un mondo di fantasticherie poco produttivo, ho deciso di gestire questo importante momento a piccoli passi, per non lasciarmi travolgere dalle passioni. A proposito non vi ho detto che la mia tesi era tutta incentrata sulle emozioni e sulla capacità di gestirle per non lasciarsi travolgere in vortici tortuosi. Le passioni non vanno nascoste, non bisogna temere di un'invasione sconsiderata delle emozioni nel nostro quotidiano, dobbiamo tuttalpiù allenarci ad una corretta gestione delle stesse.
Ecco spiegato allora il mio momento organizzativo. La mia voglia di dare anima e corpo a ciò che vivo dentro, dargli un senso, trovare etichette e portare tutto fuori attraverso la realizzazione di progetti per il futuro.
E il 2014 inizia dal riordino del mio blog, perché rappresenta il luogo dei miei desideri reconditi. Oltre al cambiamento estetico c'è anche una sorta di arricchimento dei contenuti, l'ho diviso infatti in quattro sezioni: Diy - Mamma & co. - Food - Breakfast. Perché io sono tante donne in una. Smanetto in continuazione per creare o recuperare oggetti o per fare decorazioni. Come mamma cerco ogni giorno di proporre qualcosa di interessante e creativo al mio piccolo Daniele, affinché possa sviluppare interessi a 360° per il mondo che lo circonda. Come cuoca "maldestra" che cerca sempre di migliorarsi, ho bisogno di sperimentare cose nuove, per non assuefare il palato ai soliti sapori. Ed infine la colazione, il momento che la mia piccola famiglia adora condividere, in particolar modo quella della domenica. Quella in cui le regole non esistono ma regna la lentezza e la voglia di stare insieme.
Ma da sola non potevo assolutamente farcela. Ed ecco l'incontro con
Simona, una blogger di talento che ha deciso che questo 2014 doveva iniziare con la realizzazione di un suo sogno, lanciarsi come designer di blog. L'ho contattato dopo aver visto il suo lavoro su un blog che seguo da tempo, quello della dolcissima
Eugenia.
Simona nel suo blog "
Ma petit home" ha una sorta di vetrina per blogger nella quale pubblica le nuove grafiche che realizza e che dire sono una più bella dell'altra. Semplicità e raffinatezza sono le parole d'ordine del suo stile. Come donna poi è dolcissima e soprattutto tanto, tanto paziente.
Che bello poter essere testimone dello sfiorarsi di sogni, tutti femminili, di quelli che si realizzano e di quelli ancora in divenire.
In questa mia personalissima annosa ricerca della felicità non posso non pensare all'omonimo film del 2007 con Will Smith e a quella sua riflessone sul bisogno antropico dell'essere felici. Vi riporto allora una citazione del film e vi consiglio assolutamente di andare a vederlo, o rivederlo ;)
Fu in quel momento che cominciai a pensare a Thomas Jefferson e alla Dichiarazione di Indipendenza, quando parla del nostro diritto "alla felicità, libertà",... "e ricerca della felicità". E ricordo d'aver pensato: "Come sapeva di dover usare la parola Ricercà"? Perché la felicità è qualcosa che possiamo solo inseguire... e che forse non riusciremo mai a raggiungere,... qualunque cosa facciamo.
Come faceva a saperlo?
Chris Gardner
dal film "La ricerca della felicità" di G. Muccino
Mi raccomando stay tuned io vi terrò aggiornata sul progresso dei miei progetti, grandi o piccoli che siano ;)
da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/film/l/la-ricerca-della-felicita-(2007)/citazione-60359?f=w:1718>